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Albertini: una grande famiglia con un'ottima cucina

di M.M.

Ha iniziato giovane, da “ragazzo di bottega” ai tempi dell’alberghiero, ad imparare il mestiere di ristoratore e cuoco ed ora anche imprenditore nel mondo appunto della gastronomia.

È il percorso di Guido Albertini che, con il ristorante di Visnadello, ha festeggiato i 40 anni di attività diventato, in tema di pesce, un punto di riferimento. Ma il nome di Guido Albertini e la sua famiglia è legata al marchio “Le Papere” con i food truck itineranti, l’apertura di altri due ristoranti e negozi di gastronomia, saliti a cinque, “invadendo” la provincia di Treviso. Di anni ne ha 67 ma ne aveva 15 quando ha iniziato ad imparare il mestiere. “Tanta gavetta, ricorda Guido, si faceva di tutto, anche lavare le bottiglie, non si guardavano le ore di lavoro poiché l’importante era imparare, farsi le ossa, a fianco di chi era già del mestiere”. Iniziando da Paolo Zanatta a Varago (un maestro di vita sottolinea Guido), quindi Alle Beccherie da Campeol a Treviso, l’esperienza e all’allora Toulà di via Collalto a Treviso da Arturo Filippini, il servizio militare, l’apertura di un bar a Venezia e il ritorno da Paolo Zanatta per dare vita al Grillo il ristorante estivo a Cimadolmo dove è rimasto per tre stagioni. E poi? “Nel 1977 con mamma Anna e i fratelli ho aperto il ristorante Cuchi a Maserada e quattro anni dopo, nel 1981 l’attuale ristorante, sempre di pesce, a Visnadello (ex Musichiere) e il matrimonio con Graziella”.

Ed ecco il passaggio dalla sala alla cucina, la sua grande passione, da dove dal 1990, dopo la morte della mamma, non si è più mosso con a suo fianco tanti giovani e bravi cuochi. Ma Guido Albertini, non si è fermato a Visnadello, dove ha le radici, e allargando il campo eccolo, in anni successivi, nella gestione del ristorante all’Ippodromo SantArtemio per 12 anni, quello in via Inferiore in città di fronte alla chiesa di San Vito, per 17 anni il ristorante di Cà del Galletto, il Mama Anna a Giavera, il bar Borsa della Camera di Commercio per 12 anni fino ad arrivare al lago Le Bandie a Lovadina al Ban Thai, per 12 anni fino al 2020, dove nel 2008 nascono “Le Papere”. Brand, pensato dalla moglie Graziella, per proporre la frittura di pesce e distinguere l’attività del ristorante delle Bandite e di Visnadello. “Visto il successo, ricorda Guido, abbiamo iniziato a rendere le papere itineranti con il primo furgone in piazza a Visnadello, poi, piazza dopo piazza, i food truck sono aumentati, ora sono sei e portiamo la frittura di pesce, che viene preparata in diretta, ed altri piatti della tradizione, negli orari di pranzo o cena, in 58 località non solo della provincia di Treviso, ma anche nel bassanese, vicentino, bellunese, veneziano e pordenonese”.

Una vera azienda dove oltre alla moglie Graziella ci sono i figli Filippo (che nel frattempo ha creato il marchio Figulì prodotti da forno per i cestini del pane), e Alessandro che diplomato in pianoforte ha abbandonato la musica scegliendo l’attività di famiglia. Le Papere sono anche ristorante con l’apertura nel dicembre 2018 in Barchessa a Casale (ex discoteca) e dall’estate scorsa, dopo la chiusura al lago Le Bandie, a Treviso, in riva al lago Antille sulla Feltrina. E se non tutti vanno ad acquistare la frittura ed altri piatti al food trunk o in ristorante? Ecco l’apertura dei negozi di gastronomia. Il primo in piena pandemia a Carità di Villorba il 9 marzo 2000, poi a Ponte della Priula, Conegliano e Montebelluna fino ai due recenti in centro storico a Treviso in via Trevisi a Ponte malvasia e in borgo Cavour, dentro Porta Santi Quaranta.“In questi anni io e la mia famiglia abbiamo sempre lavorato sodo guardando alle materie prime, alla qualità, senza scendere a compromessi e senza manipolare i piatti per non togliere il piacere del profumo e il gusto del pesce”.

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