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Naomi Yuki: l'essenza delle cose

di N.Y.

Ciò che creo è l’essenza delle cose, la consapevolezza delle nostre anime.

Esprimo questa essenza dipingendo sulla tela figure originali.

Le figure rappresentate potrebbero essere interpretate come un’ombra del genere umano. Di fronte ad un’opera d’arte, improvvisamente la nostra mente cambia il modo in cui ci sentiamo. Credo faccia parte della natura umana. Le mie opere spingono lo spettatore a sentire piuttosto che a pensare. L’astratto e il reale convivono raccontando che non possiamo sfuggire alla natura. Questa ispirazione è nata dalla mia esperienza di vita.

Attraverso il mio lavoro vorrei dire qualcosa di positivo ma ironicamente negativo. Ci sono molte cose che dobbiamo sapere ma dobbiamo renderci conto che siamo solo umani. La cosa più importante da fare è conoscere e apprendere.

Questa è un’opinione molto personale, ma ritengo che la nostra condizione sia la migliore quando la nostra anima, il nostro spirito e il nostro corpo formano un triangolo equilatero, ben bilanciato e l’arte è l’unica cosa che aiuta a rimodellare questo triangolo. Arte non significa solo un’immagine su un muro, ma anche comunicazione attraverso le parole, l’attitudine, il rispetto. L’arte è come una medicina, ci sta sempre vicini nel momento del bisogno e non ci tradisce mai.

Da quando ho iniziato a dipingere, mi sono sempre imposta che quando mi siedo davanti a una tela devo svuotare la mente e lasciarmi guidare dall’ispirazione.

Come realizzo le mie opere?

 

ll mio lavoro è sempre improvvisato. Prima lavoro su quello che voglio rappresentare, poi mentre ci lavoro mi immergo totalmente nei materiali e mi lascio guidare. Passo molto tempo a interpretare quello che vogliono i materiali usati. A volte finisco di lavorare con una sola pennellata. Normalmente ci vogliono circa 3 mesi o più.

 

Il mio bakground.

 

Ho rinunciato a tutto per diventare un’artista, ma non ce l’ho fatta subito, ho sostenuto l’esame per entrare in un’accademia d’arte a 34 anni. Non potevo rinunciare al mio sogno perché ho sperimentato tante cose legate all’arte. Una volta ho scritto una richiesta per vedere il mio dipinto preferito a una curatrice della Royal Academy of Arts di Londra. Mi ha gentilmente accolta e mi ha portato in un’incredibile area che fungeva da magazzino. Al tempo era incinta ma ha preparato il dipinto solo per me, sistemando anche le luci. Avevo paura di aiutarla perché non avrei dovuto toccare cose così preziose. È stato uno dei momenti più significativi della mia vita. Oggi sono qui e faccio la pittrice anche grazie a lei. Ci è voluto molto tempo per decidere di iniziare a studiare arte dopo quell’esperienza. Ma, comunque, alla fine ce l’ho fatta. Anche le opere degli altri artisti mi hanno dato l’entusiasmo per andare avanti e mi piacerebbe seguire le loro orme ed essere d’ispirazione a tanti artisti emergenti.

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