Ulderico Bernardi: un caro, grande e prezioso amico
di Beppo Zoppelli
Durante le esequie, nel nostro tempio di San Nicolò, se mi avessero offerto il microfono, come spesso avviene, avrei detto questo:
Quando si saluta una persona cara La si ringrazia per le tante belle cose che ci ha donato, ma io vorrei innanzitutto ringraziare le due testate trevigiane per quanto Ulderico ha pubblicato in esse, sempre guadagnando la stima e la simpatia dei suoi lettori, dando alle stampe tante notizie suggestive di avvenimenti culturali che esaltavano le bellezze nostrane, accrescendo l’attrazione per esse.
E quanto ha divulgato Ulderico! Penna scorrevole e colta che ha reso allettante l’immagine del nostro territorio, la marca trevisana, i colli, le Ville Venete, le opere architettoniche e pittoriche, la gioia di vivere dei conterranei, i nostri Vini Veneti.
Ulderico, con il suo sorriso, complice delle sue parole, illustrava queste nostre peculiarità approfondendone storia, divertenti avvenimenti, nutrendo con il suo qualificato intermezzo, durante le cene, la nostra attenta conoscenza. Ulderico, il Professore, Consultore della nostra delegazione trevisana della Accademia Italiana della Cucina, seguiva la scia del suo mentore ed amico Bepi Mazzotti.
Quando un sabato, del 1981, Mazzotti mancò improvvisamente, nella stessa sera nacque in casa Maffioli il premio intestato al defunto delegato di Treviso, che per anni aveva convinto tanti amici giornalisti a scrivere di Treviso nelle loro testate nazionali, cosicché in tutta Italia apparivano, gratis, notizie eccellenti e descrizioni lodevoli.
Questo fu il mio desiderio, ero Segretario di Maffioli nella Delegazione nostrana dell’A.I.C. di cui Ulderico era Vice Delegato.
Divenni Segretario anche del Premio giornalistico Mazzotti, presieduto da Ulderico, Premio che veniva assegnato all’autore del miglior pezzo che rivelava Treviso e le sue belle attrazioni.
Grazie ai dettami di Mazzotti, che avevamo seguito, non mancò il successo per 10 anni.
Nelle serate di gala per la premiazione, alla presenza dei finalisti, potevamo godere anche dei migliori piatti, preparati ed offerti dallo Sponsor Ristoratore divenuto in seguito un ottimo “ambasciatore” rappresentante della cucina trevisana che, insieme a Maffioli, abbiamo offerto agli applausi di centinaia di possibili importanti turisti, di tutto il mondo, della marca nostrana.
Purtroppo non si trova più il bellissimo libretto che commemorava i 20 anni della morte di Maffioli, voluto dalla nostra Delegazione dell’Accademia Italiana della Cucina.
Grazie però al generoso e pronto Ulderico che si offrì e scrisse, in pochissimi giorni, il bel libretto: <<Bepo Maffioli umanista trevigiano>>, volumetto che resterà nella memoria di tanti di noi, anche degli Accademici che oggi non sono qui a salutare un caro, grande, prezioso Amico.
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