2023: un Vinitaly a pieno regime
di Lorenza Casagrande
Si chiude l’edizione 55 del Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati con 93 mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere. La crescita è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati. Di questi, oltre mille sono stati i top buyer selezionati e ospitati da Veronafiere e da Ice-Agenzia. Ulteriore successo quello di Vinitaly and the City, il “fuorisalone” veronese che da quest’anno è ritornato totalmente nella sfera organizzativa della fiera di Verona e ha, registrato oltre 45 mila degustazioni (+50% sul 2022) da parte dei winelover nel centro storico della città.
Un Vinitaly finalmente a pieno regime, che ha visto una partecipazione corale di operatori, stampa e istituzioni.
«Siamo particolarmente soddisfatti per il riscontro che stiamo riscuotendo dalle aziende e dai territori, che rappresentano la vera forza di questa manifestazione» spiega il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo. «L’obiettivo – ha aggiunto – è quello di costruire con i partner istituzionali una piattaforma promozionale permanente e coordinata in grado di attrarre da un lato gli investimenti dell’incoming sull’Italia, dall’altro sul prodotto italiano all’estero con un radicamento di Veronafiere - dopo Brasile e Cina - negli Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Far East».
«Gli investimenti fatti in favore dell’incoming estero – ha aggiunto l’ad di Veronafiere, Maurizio Danese – hanno dato un primo concreto risultato a un Vinitaly che vogliamo sempre più decisivo per il business degli espositori, che per la manifestazione riservano risorse importanti. Un matching domanda-offerta che ha funzionato, come dimostrato anche dagli oltre 11mila appuntamenti pianificati tra espositori e buyer della piattaforma Vinitaly plus che si aggiungono a quelli fissati direttamente tra aziende e buyer. Il nuovo corso è iniziato ma non è certo terminato: Vinitaly – ha concluso Danese – sarà sempre vettore del made in Italy, sia qui che all’estero, se ragionerà in termini di sviluppo del settore e delle sue imprese, ed è questo che stiamo cercando di fare».
Appuntamento al 2024, quindi, quando Vinitaly andrà in scena dal 14 al 17 aprile.
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