Salta al contenuto principale
loading

Un Soave turismo enogastronomico

di Chiara Mattiello

Verona non solo città d’arte ma anche polo di attrazione per tutti coloro che vogliono passare qualche giorno tra vigneti, oliveti e una natura rigogliosa.

Il turismo enogastronomico sta diventando una delle motivazioni che spingono maggiormente il turista nazionale e internazionale a scegliere la città scaligera e soprattutto le sue colline vitate come meta per una vacanza all’insegna dei sapori genuini italiani.

Tutto il territorio si sta organizzando per percepire questi flussi turistici in continua crescita (secondo il rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, il 45% dei turisti sceglie l’Italia per motivi “gastronomici), e il Soave non è da meno, attivando una serie di iniziative volte allo sviluppo dei flussi e all’attrazione di investimenti.

La principale è Volcanic Wine Park, un club di prodotto che unisce strutture ricettive e Consorzi Tutela Vino per la promozione del territorio e per stimolare investimenti nell’adeguamento di hotel e Bed and Breakfast.

Il progetto ha suscitato grande interesse dove è stato presentato, a Prowein ma anche a Tokyo e soprattutto a New York dove il fenomeno dei vini dei vulcani sta entusiasmando la Grande Mela.

L’implementazione di una strategia di marketing territoriale è anche uno degli 8 punti del Piano d’Azione del Riconoscimento a Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale GIAHS-FAO del Soave. Nel dossier infatti si parla di costruire strategie per migliorare l’accessibilità dei siti turistici e il loro utilizzo, in maniera coordinata e con un ampio spettro di possibilità anche di aumento dei posti di lavoro.

Uno dei progetti, PATRIMONIO, ha proprio questa finalità, ovvero la Creazione di una mappa della “risorsa idrica” del territorio, sia di superficie che di profondità, catalogando sorgenti, cascate, mulini, chiuse, laghetti, vasche, ruscelli e relative sistemazioni idrauliche anche in chiave di progettazione di un ecomuseo delle acque.

Il tutto è legato alla candidatura della Val d’Alpone a Patrimonio dell’Umanità UNESCO per la ricchezza di fossili della vallata.

Queste risorse naturalistiche, assieme alle numerose cantine, frantoi e caseifici che punteggiano il territorio saranno poi rese disponibili ai turisti attraverso l’implementazione di una piattaforma on line nel progetto “Val D’Alpone, patrimonio da scoprire”, finanziato dal GAL Baldo Lessinia e accessibili attraverso un’app che li metterà in rete.

Un territorio quindi assolutamente vivo e attivo che vuole mostrare al mondo la propria unicità e bellezza e accogliere i sempre maggiori visitatori attratti da queste meravigliose colline.

q

Vuoi ricevere la rivista Taste Vin?

Scrivici