Come, dove e quando
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DIANA NARDO DELL’AZIENDA VINI NADAL SANTA LUCIA DI PIAVE
C’è anche il suo “tocco” nel successo dell’azienda. Parliamo di Diana Nardo, da oltre 40 anni nel commercio e nel mondo del vino. Ha iniziato giovane nell’attività di famiglia per poi entrare a far parte della squadra vincente dei Vini Nadal (azienda nata nel 1925) e tuttora attiva a Santa Lucia di Piave. Assieme al marito Valerio Nadal ed ai figli Alberto ed Enrico, Diana continua a seguire l’impresa con successo in tutte le sue fasi. Diana Nardo in merito ha sottolineato: “la passione, la volontà, il sacrificio e la voglia di fare sono stati elementi vincenti per noi. Andiamo avanti perché ci attendono ulteriori ed importanti sfide in un mercato sempre più difficile ma allo stesso tempo avvincente”. (Lorenzo Baldoni)
L’OSPITALITÀ DELL’AZIENDA DUCA DI DOLLE A ROLLE
Continua la stagione estiva al Duca di Dolle: un alternarsi di situazioni glamour e raffinate nella cornice di Rolle e delle sue meravigliose colline, core zone dell’Unesco Patrimonio dell’Umanità. L’Aperitivo del Duca ritorna il 4 Agosto nella sua formula light dinner buffet, cocktail & bollicine in collaborazione con chef Maradona Youssef e il bartender Samuele Ambrosi e dj set d’eccezione. Ingresso libero, su prenotazione.
IMPORTANTE RICONOSCIMENTO PER L’AZIENDA “LA MAGNOLIA” DI SPESSA DI CIVIDALE
Il Sauvignon dell’Azienda Magnolia ha ricevuto 94 pt. nella guida di Luca Maroni e per questo è stato inserito tra i migliori 100 Sauvignon italiani secondo Luca Maroni. Lo stesso vino ha ricevuto anche le 3 stelle (90 pt.) dalla Guida Veronelli.
La Magnolia si trova a Spessa di Cividale, lungo una delle più antiche strade del Friuli. La villa settecentesca e il complesso delle cantine e il bed and breakfast sono al centro della DOC Colli Orientali del Friuli, un parco del vino e della vite di straordinaria bellezza e genuini.
A CHIARA LUNGAROTTI
IL PREMIO KHAIL 2022
“Per l’infaticabile impegno nella promozione del vino italiano di pregio nel mondo” Chiara Lungarotti, Amministratore Delegato di Lungarotti, storica azienda vitivinicola dell’Umbria con sede a Torgiano, ha ricevuto il Premio Pino Khail 2022, assegnato da Civiltà del bere durante VinoVip Cortina, biennale organizzata dalla prestigiosa rivista del vino che in questi giorni ha riunito a Cortina d’Ampezzo il meglio della produzione enologica italiana.
Il premio, ideato dal direttore di Civiltà del Bere, Alessandro Torcoli, per ricordare il giornalista Pino Khail, fondatore della rivista nonché pioniere del vino di qualità italiano, è stato consegnato al termine del talk su “Le nuove competenze”, ovvero il patrimonio di conoscenze indispensabili per i professionisti del vino, sia nell’ambito della produzione sia per la comunicazione e i servizi.
“Abbiamo deciso di assegnare il premio a Chiara Lungarotti – ha dichiarato Alessandro Torcoli - non solo perché, da giovanissima, in anni difficili, ha preso in mano le redini dell’azienda guidandola con sicurezza e dimostrandosi un’innovatrice. Ma soprattutto perché la famiglia Lungarotti ha dato grande luce all’Umbria, un territorio che nell’immaginario internazionale è sempre stato visto come un po’ timido e chiuso e che, grazie anche al suo prezioso contributo, si è fatto conoscere nel mondo”. “Sono molto felice di ricevere questo importante riconoscimento – ha dichiarato Chiara Lungarotti – che premia non solo il mio impegno come produttrice ma anche quello della mia famiglia, con cui condivido la passione per questo bellissimo lavoro, e di tutto il team di collaboratori che mi supporta quotidianamente. Mio padre, Giorgio Lungarotti, è stato un grande innovatore ed è riuscito a disegnare l’Umbria sulla mappa mondiale del vino. Ci ha lasciato un’eredità preziosa, ma anche una grande responsabilità: quella di continuare a far crescere un’azienda che è riuscita a promuovere nel mondo le eccellenze enologiche del nostro territorio. E noi, in un periodo di grandi sfide dal punto di vista dell’innovazione sia in vigna sia in cantina, abbiamo intrapreso con determinazione la via del rilancio puntando su una produzione sempre più sostenibile e cercando di trasmettere l’impronta della nuova generazione, senza mai tradire il carattere inconfondibile dei nostri vini iconici. Guardiamo al futuro con ottimismo e pragmatismo, pronti a cogliere le nuove opportunità e ad affrontare le criticità, consapevoli di quanto il comparto del vino sia un volano fondamentale per l’economia nazionale e per la promozione del Made in Italy nel mondo”.
I FRATELLI DEL RABOSO APPRODANO IN FRIULI: NASCE AGANIS
I fratelli del Raboso conquistano il Friuli. Dall’acquisizione di una realtà da tempo dismessa nei pressi di Borgo Salariis a Treppo Grande, in provincia di Udine, nasce Aganis il nuovo progetto di Simone, Fabio e Alessio Cecchetto, i tre giovani alla guida della trevigiana Ca’ di Rajo.
Un investimento pari a cinque milioni di euro per i prossimi cinque anni è l’impegno economico preventivato dai tre per l’avvio della nuova cantina che punta su varietà autoctone, come Refosco e Friulano, enoturismo e sostenibilità.
Da anni impegnati nella valorizzazione del Raboso e del metodo di allevamento a Bellussera, oggi in via di estinzione, i tre fratelli si propongono dunque di esportare in Friuli la stessa passione che li ha resi paladini delle loro terre sulle sponde del Piave.
«Ci siamo trovati davanti alla possibilità di affrontare una nuova sfida dopo aver portato Ca’ di Rajo ad essere una realtà che esporta in oltre 50 Paesi e aver già dato vita a una seconda azienda, Terre di Rai, che raccoglie l’esperienza della nostra famiglia – spiegano i fratelli Cecchetto -. Ca’ di Rajo rappresenta il riscatto della nostra gente. Mio nonno – ancora attivo in azienda a 91 anni - era un mezzadro, abbiamo raccolto la fatica della sua generazione e abbiamo fatto di Ca’ di Rajo una cantina di respiro internazionale. Aganis invece è un progetto solo nostro, un nuovo punto di partenza. Guardiamo a una terra quasi vergine dalle potenzialità illimitate».
Aganis è il termine dialettale che definisce le agane, figure femminili della mitologia alpina, particolarmente note in Carnia, che abitano attorno ai corsi d’acqua.
HAUSBRANDT 1892: DA 130 ANNI IL GUSTO E LA TRADIZIONE IN UNA TAZZINA
Un traguardo importante, quello dei 130 anni di Hausbrandt, reso possibile dal grande impegno e dalle profonde competenze di coloro che hanno fatto e fanno parte dell’Azienda.
Dalla sua fondazione a Trieste nel 1892, la storia e la tradizione Hausbrandt si sono sempre intrecciate con il percorso di crescita civile, economica e culturale dell’Italia e non solo.
Una connessione profonda quella dell’Azienda con la città natale: ricca di fermento e stimoli intellettuali costanti, cui si deve il costume dei Caffè come luoghi d’incontro e di ritrovo “degli artisti”.
Una città in cui tutt’oggi si respirano influenze mitteleuropee, con una forte propensione all’apertura e allo scambio culturale e commerciale reciproco. Grazie a queste radici, Hausbrandt ha saputo calcare la scena del mercato delle torrefazioni con chicchi pregiati, che sprigionano il legame indissolubile tra tradizione e contemporaneità.
In 130 anni, l’Azienda non si è mai limitata ad adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato, ma ha saputo anticiparne le tendenze e dettarne i canoni, presentando prodotti e servizi innovativi, capaci di cogliere al meglio esigenze differenti.
Hausbrandt ha saputo costruire una solida presenza nel canale Ho.re.ca., proponendo un caffè di qualità superiore e un servizio attento e articolato, grazie al perfetto equilibrio tra esperienza artigianale e capacità industriale.
Ricerca della perfezione, passione, competenze tecnologiche e capacità nel trattare la materia prima sono i capisaldi di Hausbrandt.
Un’età dell’oro dovuta anche alla guida del Presidente Martino Zanetti, che ha saputo trasmettere la sua indole coraggiosa e visionaria e la sua cultura del “saper fare” sì ai collaboratori, ma anche ai prodotti.
Un’unione vincente e proficua, che ha infuso forza e identità ad un’Azienda oggi tra i primi player europei nel mondo del caffè. L’Headquarter, nel cuore del Nordest a Nervesa della Battaglia (TV), è un moderno impianto di torrefazione.
Il polo logistico di 4.400 mq dedicati ai magazzini di stoccaggio con un tetto interamente ricoperto di pannelli fotovoltaici permette all’azienda di “servire il caffè” in oltre 90 Paesi al mondo attraverso una produzione sostenibile, con un fatturato di 73 Milioni di Euro e con una crescita di valori a doppia cifra per l’export.
Una realtà che non ha mai smesso di ispirarsi al passato per andare avanti con solide convinzioni, distinguendosi per l’impronta green di tutta la filiera, all’insegna del rispetto per l’ambiente e delle persone che lo abitano.
Hausbrandt si impegna a trasformare con rispetto ciò che la natura offre, selezionando il miglior caffè con appassionata cura e consapevole attenzione. Da anni la produzione è condotta in ottica ecosostenibile: ridurre al minimo i rifiuti difficilmente riciclabili e lavorare ogni giorno per migliorare i metodi produttivi sono le due linee guida con cui vengono gestiti i processi aziendali.
La selezione delle monorigini più pregiate, lavorate con maestria e passione hanno portato
Hausbrandt ad essere il caffè delle eccellenze, presente nelle caffetterie del mondo come gli Uffizi di Firenze, il Teatro dell’Opera di San Pietroburgo e il Teatro La Fenice di Venezia.
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