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Stagione difficile

di Ulderico Bernardi

Tempo, culo e siori i fa tuto quel che i vol lori! Scusate l’uso di un termine che appare francamente sboccato ma il vecchio proverbio paesano ha il privilegio della chiarezza e tanto per capirci subito si tratta di veri “poteri forti”, come si usa dire oggi in politica. Nonostante l’enorme avanzamento della scienza e della tecnologia l’umanità non ha saputo né potuto ancora (e forse non lo potrà mai) governare gli eventi meteorologici, gli impulsi fisiologici e il brutale dominio esercitato dal potere del denaro. Il pensiero ha comunque una importanza basilare, ma la natura, il cielo e la terra, i venti e le acque, gli istinti, procedono secondo logiche proprie. In un gioco che certe volte diventa tragico. Consideriamo questa bizzarra estate. Una stagione che dovrebbe essere il trionfo del bello, del buono e dell’abbondanza di frutti. Un’immagine di prosperità, di benessere. Invece, in quest’anno 2017 del Signore è successo di tutto: terremoti, inondazioni, siccità, frane, impoverimento di tanti uomini e donne strizzati dalle interminabili crisi ricorrenti con mancanza di lavoro.

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