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I giornalisti golfisti nel Lazio

di Paolo Pilla

Due splendidi Campi, il NAZIONALE e il MARCO SIMONE, hanno dato il via, sotto l’ombrello di Galbusera, alla stagione 2023 del Tour AIGG.

Un po’ lontani da raggiungere, ma ne valeva la pena: due Campi certamente importanti. Il Nazionale, nell’antico Comune di Sutri, è sede del Centro Tecnico Federale e della Scuola Nazionale di Golf, in esso vengono formati i “maestri” della disciplina, i professionisti. Rappresenta la Coverciano del Golf. L’ambiente, classico etrusco, è da godere. La Tuscia Viterbese è ricca di paesi di grande interesse dal punto di vista culturale, naturalistico, e del benessere. Sono borghi arroccati su alture, architetture medievali, territori dal fascino magico, che sicuramente meritano una visita approfondita. Sgarbi ha regnato qui, e ha lasciato la sua impronta. Si respira Etrusco, si rivivono i tempi del Papato.

Il Campo, inserito in quel suggestivo paesaggio naturale dell’alto Lazio è tecnico, affascinante. È stato più volte inserito tra i dieci migliori Campi d’Italia, e tra i migliori Campi da Golf europei. Letteralmente avvolto da fitti boschi di querce secolari, trasmette un’atmosfera particolare.

La gestione del Club sposa i principi dell’ecosostenibilità; il manto erboso, infatti, è costituito da una speciale Bermuda Grass, che ben si adatta al clima mediterraneo, ma che è anche capace di superare inverni rigidi.

È stata al Nazionale la prima giornata di gioco, in compagnia di un eccellente golfista, Fabrizio Bottazzin. Il Campo, decisamente bello, è però faticoso: viene imposto di non attraversare rough e fairways con il car. Talvolta, anche se ci si avvicina un po’, la macchinetta si blocca, diventa necessario retrocedere. Con un bel sole radioso, è stato comunque bello godere del panorama, ma è stata dura concludere quelle buche, i cui green erano sempre strenuamente difesi da bunker. A conclusione, me l’aspettavo, ho meritato il cucchiaio di legno. La cena, gustata dopo la premiazione, ci ha in ogni modo appagati. Era tutto molto buono, stupore ho provato mangiando sua altezza il formaggio. Di esso, con grande professionalità mi sono state offerte eccellenze, frutto di metodi di lavorazione tramandati dagli Etruschi. Ne ricordo bene un paio: Il crudo della Tuscia, dal gusto intenso anche se relativamente giovane, ottenuto trasformando a freddo il latte di ovini in presenza di erbe spontanee; altri sempre buoni di cui non ricordo il nome, poi il top: il pecorino stagionato a lungo nelle cave etrusche di tufo. Sono straordinari I formaggi della Tuscia, hanno un sapore unico. Eccellente anche l’accompagnamento dei vini: doc dei Colli Etruschi Viterbesi. È terra di buongustai la Tuscia!

Il dì appresso ci aspettava il Marco Simone Golf & Country Club, il Campo che la Federazione Italiana Golf ha candidato a ospitare la Ryder Cup 2023. Edificato su 110 ettari di natura incontaminata alle porte di Roma, il Club si aprirà a tutti il prossimo settembre. Farà conoscere le proprie eccellenze, quando verrà giocata qui la più importante competizione di Golf al mondo.

Il percorso: 18 buche Championship abbracciate da 100 ettari di terreno ondulato. Straordinario il panorama, in lontananza la Cupola di San Pietro. Taglio severo per la sontuosa Club House di 7.000 mq., in cui la raffinata eleganza Biagiotti non permette confusione di stili. Il Marco Simone ha di frequente ospitato circuiti internazionali; è stato sede dell’Open d’Italia nel ’94, replicato nel 2021 e nel 2022. Lo ha ospitato per l’ennesima volta a maggio di quest’anno, si prepara ora ad entrare nel gotha, appunto con la Ryder Cup. È soprattutto per questo che nel nostro peregrinare avevamo tanto desiderio di vedere la mole di lavori fatta per la preparazione all’evento. La sistemazione del Campo ha già avuto luogo, sono in corso di esecuzione le opere a servizio dell’accoglienza agli spettatori, lavori anch’essi rilevanti.

A suo tempo, le nazioni maggiormente antagoniste per aggiudicarsi la competizione sono state la Spagna con Madrid e Barcellona, e la Germania con Berlino e Monaco. Alcune altre nazioni avevano ritirato da un po’ la candidatura. I tedeschi si sono ritirati controvoglia, non potendo fare ombra all’appuntamento con la birra dell’Oktober Fest, la maggior festa della Baviera, momento di spensierata aggregazione per quel popolo. Per di più, In Germania ha anche luogo l’Internazionale BMW. Questa in Italia è la prima edizione della Ryder Cup, dopo quelle di Inghilterra, Scozia, Spagna, Irlanda, Galles e Francia. Parigi è stata in carica per il 2018.

Al Marco Simone, con gara caratterizzata da forte vento, ho giocato discretamente anch’io. Il vento crea certamente difficoltà per tutti i giocatori; a me però, oltre alla complessità, dà un certo brio. Un po’ di baldanza mi crea swing più potenti.

Ci auguriamo che l’assegnazione della Ryder Cup all’Italia, ormai acquisita, possa far cessare lo sconforto che crea lo stato di degrado del momento, che ancora attanaglia Roma seppure in misura un po’ minore rispetto a tempo fa. Si dovrà ovviare al caos, al timore di scippi, ai cinghiali, all’immondizia abbandonata. Curare il ripristino del fondo stradale, la ricettività alberghiera, e soprattutto l’ordine, riappropriarci della sicurezza.

L’interesse di vedere Roma è comunque forte per quei grandi giocatori di Golf, che con le loro famiglie verranno a Roma per l’evento. Forte è l’attrazione per i monumenti, le opere d’arte, il nostro cibo. Le opportunità economiche per affrontare quest’ambizioso progetto ci sono state, le difficoltà maggiori superate. Nell’accettare l’assegnazione della Ryder Cup, quinto evento stagionale delle Rolex Series European Tour, la FIG ha dovuto anche farsi carico di ospitare dodici Open, ognuno con 3.000.000 € solo per i premi, più tre challenge da 250.000 €, più un Senior Open, più i campionati junior. L’importante aiuto è arrivato dagli sponsor, capifila la Mercedes e la Bmw. Ora, questo ulteriore sforzo di mettere in ordine la città di Roma, se fatto, farà del bene all’Italia intera.

L’aspetto interessante di questa competizione è di essere l’unica in cui i professionisti, abituati a vincite da favola, milionarie, non ricevono premi in denaro. È chiaro tuttavia che chi trionferà avrà il suo tornaconto: vedrà gli sponsor in gara per accaparrarsi il nuovo Campione, e comunque, …… il suo gettone lieviterà.

Lavinia Biagiotti, bella e determinata figlia della grande Laura, con un bell’esprimersi, ebbe ad affermare che la sua famiglia garantiva la preparazione dell’eliporto e i lavori al Campo, stimati in 3.000.000 €. Dalle sue parole emergeva tuttavia l’auspicio che l’impresa venisse sostenuta da una forte sinergia, di quanti direttamente interessati alla valorizzazione delle imprese italiane.

Ad ogni buon conto Roma le chance le ha, anche se al momento è vittima di alcune cose che non van bene. Nell’immaginario collettivo rimane CAPUT MUNDI, con i suoi immensi tesori, con il clima, e il cibo italiano. Evviva la Ryder Cup allora, coraggio Italia.

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