La pizza della felicità
di P.C.
La pizza felici.
La conferma scientifica è arrivata dalla biologa nutrizionista Jolanda Grillone dell’Osservatorio Malattie Occupazionali e Ambientali dell’Università degli Studi di Salerno in un recente incontro pubblico: “In una Margherita c’è il triptofano, un amminoacido essenziale presente nella mozzarella e nell’impasto», ha spiegato nel suo studio presentato durante il Pitti Pizza & Friends che si è tenuto a Salerno presso la Stazione Marittima dal 27 agosto al 1 settembre. “Tale sostanza viene utilizzata dal corpo per produrre serotonina, “l’ormone della felicità”, un neurotrasmettitore che contribuisce al benessere e alla felicità”.
E la Margherita, che quest’anno festeggia i suoi 135 anni, rende ancora più felici. I pomodori sono ricchi di licopene, un potente antiossidante della famiglia dei carotenoidi che conferisce loro il caratteristico colore rosso, quindi apportano ulteriori benefici per la salute. Anche il basilico, utilizzato come condimento, è noto per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e digestive.
Ebbene, a Brescia c’è la Pizzeria San Ciro, gestita dallo chef Ciro di Maio, noto per il suo impegno nel sociale: ha insegnato l’arte bianca nelle carceri di Brescia, aiuta il locale canile portando l’acqua avanzata al ristorante in una ottica anti-spreco e da sempre è in prima linea nell’aiutare gli svantaggiati che vogliono diventare pizzaioli per uscire dalla povertà.
“Abbiamo deciso di realizzare una pizza, che chiamiamo pizza della felicità”, spiega Di Maio, che è originario del Napoletano e a Brescia gestisce “San Ciro”. “La dedichiamo a chi, come noi, ha trovato la gioia nella pizza. Io ne ho fatto un lavoro e una motivazione di vita, quando immigrati o persone ai margini mi chiedono di insegnare loro l’arte della pizza lo faccio volentieri. Li aiuto con un lavoro. Ad alcuni dei miei collaboratori ho pagato il volo aereo per tornare dalla famiglia per brevi periodi di vacanza, la pizza è felicità anche per loro”. Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina.
«La pizza, se preparata con ingredienti di prima qualità e con olio extravergine di oliva, apporta benefici salutistici ai consumatori”, aggiunge lo chef Ciro di Maio. “I benefici derivano prevalentemente dalla presenza di composti antiossidanti, largamente rappresentati a partire dal selenio, dalla vitamina C, ai carotenoidi, alla vitamina E, ai polifenoli fino ai bioflavonoidi».
Per chi volesse assaggiare la ricetta di Ciro, “San Ciro” si trova a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella). Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp.
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