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Il Golf Club Paradiso del Garda

di Paolo Pilla

Progettato dal noto architetto americano Jim Fazio, questo prestigioso circuito golfistico è inserito nell’entroterra gardesano, comodamente adagiato sull’anfiteatro morenico del Basso Garda, costituitosi con i depositi glaciali originati dai residui trasportati due milioni di anni fa dal grande ghiacciaio esistente lì accanto. Siamo a Castelnuovo del Garda, a 2 km da Peschiera, il Comune più occidentale del Veneto; a un chilometro dal casello autostradale, è velocemente raggiungibile da tutta Italia. A 130 m s.l.m., e parzialmente bagnato dal lago di Garda, in 2 km di passeggiata si raggiunge Peschiera. Il territorio si estende soprattutto sulle colline moreniche, nella zona non c’è solo la grande bellezza del Benaco, il più grande lago d’Italia situato tra Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige, è anche luogo con considerevole storia.

I numerosi reperti archeologici indicano che il territorio, abitato sin dall’epoca preistorica, era conosciuto come Beneventum. In seguito, a causa della sua posizione geografica (è situato fra quattro città: Brescia, Mantova, Trento e Verona), modificò il nome in Quadrivium.

Quando nel XII secolo Quadrivium fu rasa al suolo da Federico Barbarossa, fu edificato un nuovo insediamento fortificato, Castrum novum, trasformatosi nel tempo in Castelnuovo. Fu poi terra degli Scaligeri, dei Visconti, dalla Repubblica di Venezia, e dell’Impero d’Austria. Nel 1848 fu teatro di furiosa scontri contro le truppe austriache inviate dal feldmaresciallo Radetzky. Al comando del principe Thurn und Taxis, i soldati trucidarono gli abitanti inermi, e saccheggiarono il paese. E ancora nel 1866, durante la battaglia di Custoza, nel corso della terza guerra d’indipendenza, uno sparuto gruppo di soldati si rinchiuse in una cascina. Circondati dagli austriaci, sostennero per ore gli assalti del nemico, finché, a causa dell’incendio appiccato alla cascina da parte delle truppe austriache, si arresero. Passò alla storia il loro comportamento: prima di consegnarsi al nemico, nel desiderio di salvare la bandiera, stracciarono in tredici brandelli il drappo tricolore, e si divisero i pezzi nascondendoli sotto la giubba. A fine guerra, undici dei tredici frammenti del drappo furono recuperati, e fu possibile ricostruire la bandiera, che passò alla storia con il nome di “Tricolore di Oliosi”. Oliosi è una frazione di Castelnuovo del Garda, e ogni anno, la terza domenica di giugno, si celebra la “Festa della Bandiera”, in cui si ricorda l’eroico episodio risorgimentale legato al tricolore.

A Castelnuovo ci sono alcuni edifici di particolare interesse:

la cinquecentesca Villa Cossali Sella del XV secolo, con una originalissima grande torre colombaia, il bel porticato, e l’elegante loggiato; Villa Negri, un gioiello incastonato nel centro dell’abitato della frazione di Sandrà, conosciuta come «Il Saletto», dall’antico toponimo della località, un tempo ricca di salici;

Villa Arvedi Emilei, in località Cavalcaselle, originaria del Quattrocento, lungo la statale che da Peschiera conduce a Verona; è scelta da importanti aziende sia nazionali che estere, tra cui la Fondazione dell’ente lirico Arena di Verona, per le loro manifestazioni. A decoro della piazza principale, c’è la fontana ideata da Luigi Trezza; il Castello, in posizione dominante nel centro storico del paese costruito nel 1397, e la Torre viscontea, anch’essa del XIV secolo.

Trovandosi in zona nel terzo weekend di novembre, si può assistere alla millenaria Fiera di Cavalcaselle, che si tiene sul colle San Lorenzo. Era nata come fiera mercato, per divenire poi, nel 1800, occasione di ritrovo su quel colle. Proprio lì, i pastori si radunavano per attendere di essere traghettati sul Mincio, con i loro armenti. Approntavano bivacchi, e attendevano le donne che arrivavano con pentole di trippa. Oggi la Fiera è dedicata a mercato e mostra di macchine agricole d’epoca, propone una corsa podistica “Stracada de la fiera”, tavole imbandite, dove non manca mai la trippa.

Poi c’è Gardaland, il grande parco tematico visitato da milioni di persone, realizzato nel 1975 dall’imprenditore veneto Livio Furini, e classificato tra i dieci parchi di divertimento più frequentati al mondo. Prossimo al lago, è attraversato dall’ultimo tratto del Dugale, un torrente naturale. Il complesso, di 450 000 metri quadri, è oggi proprietà del gruppo di azionisti danesi KIRKBI, possessori del marchio Lego, che lo ha acquistato per seimilioniseicentomila euro.

Il Campo da Golf - Il Golf Club Paradiso del Garda insiste su ottanta ettari di terreno ondulato, che comprendono zone boscose, dolci colline, alternate a pianori. Sono 18 buche da campionato Par 70, caratterizzate da green molto ampi e ondulati. Accanto ad esse, un tracciato minore di quattro buche col nome vezzeggiativo di “Paradisetto”, Campo-scuola del resort, utilissimo ai principianti. Le buche sono un po’ meno impegnative, ma adatte sia a giocatori esperti che a neofiti. Gode però anche di una sua autonomia, in quanto percorso regolarmente certificato, aggregato alla F.I.G., tanto che ai soci frequentatori è consentita la frequenza dei campi di tutto il mondo, senza ulteriori spese per iscrizioni a Club di più notevole spessore.

Le buche regolamentari, di moderna concezione, comprendono cinque laghi, uno dei quali naturale, e numerosi bunker; per il tappeto erboso che riveste i tee, green e fairway è usata l’Agrostis Stolonifera, specie microterma di grande pregio, capace di eccellenti prestazioni. In particolare, per quanto riguarda i green, è stata scelta la cultivar chiamata Penn-A4. Estremamente densa, sopporta tagli molto bassi anche in situazioni di stress termico e idrico e rende i green sempre uniformi, levigati e veloci durante tutto l’arco dell’anno. Questo permette al giocatore di effettuare colpi sempre precisi nelle traiettorie. Infine i bunker, che ricoprono un’area di 8.000 metri quadrati, con una particolarità difficilmente trovabile altrove: non sono fatti di sabbia comune, ma di quarzite bianca, che conferisce al campo una particolarità degna di nota.

Nel Club sono presenti valide attrezzature, e sono a disposizione rinomati, abili professionisti, per l’insegnamento del Golf. Molte le competizioni che il Club organizza per la soddisfazione dei soci, e tutto gode la vista del lago di Garda, con sullo sfondo la cima del monte Baldo: un panorama di rara bellezza.

In brevissimo tempo, proprio per l’importanza e la qualità del percorso, il “Paradiso del Garda” è entrato a far parte dei più prestigiosi circuiti golfistici nazionali, riscuotendo notevole successo per la massiccia partecipazione dei giocatori di golf alle competizioni organizzate.

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