Come, dove e quando
COLLAVINI CONTINUA LA PARTNERSHIP CON MOSCHINO: IL GRIGIO SPUMANTE NELLE MIGLIORI BOUTIQUE INTERNAZIONALI
Collavini, storica azienda friulana, rinnova la collaborazione con il brand Moschino e nel mese natalizio brinda nelle maggiori capitali della moda con Il Grigio, primo spumante friulano a base di uve pinot grigio e chardonnay nato più di 50 anni fa. La realtà di Corno di Rosazzo (Udine) parteciperà agli eventi di presentazione della nuova collezione della celebre maison, che inizieranno giovedì 5 dicembre a Parigi e Londra, poi sabato 7 a Roma, venerdì 13 oltreoceano nella boutique di New York, e infine a Milano sabato 14.
“Siamo felici di collaborare da anni con un brand autorevole e iconico come Moschino – dichiara Luigi Collavini, titolare dell’azienda assieme al fratello Giovanni e al padre Manlio –. Il Grigio rappresenta la nostra storia e passione, racchiudendo l’essenza del territorio in ogni calice. È emozionante vedere come questo spumante, nato più di cinquant’anni fa, continui a essere apprezzato in tutto il mondo”.
La storia de Il Grigio inizia con il debutto a Vinitaly nel 1973, diventando negli anni Settanta e Ottanta compagno fedele di brindisi durante le feste più esclusive. Nel 1985, infatti, ha accompagnato il viaggio in Italia del principe Carlo e della principessa Diana, come testimonia una lettera di ringraziamento inviata da Buckingham Palace a Manlio Collavini per il dono ai principi di Galles.
Amato da personaggi dello spettacolo come Renato Pozzetto, Cochi Ponzoni, Teo Teocoli, Enzo Jannacci, Steno e Guido Nicheli, Il Grigio ha raggiunto da subito il successo nei club e nei bar più esclusivi di Milano.
DA COL VETORAZ, TRE VALDOBBIADENE DOCG
A Natale, da Col Vetoraz, tre Valdobbiadene DOCG raccontano di una terra unica dove si produce eccellenza
Coste di Levante, di Ponente e di Mezzodì, nomi evocativi di versanti incantevoli, per un’esperienza degustativa indimenticabile. Sorseggiare un calice di spumante condividendo questa piacevolezza in famiglia o con gli amici è un rito gioioso che sotto le feste diventa ancor più irrinunciabile. Il Natale di Col Vetoraz regala il racconto di una terra unica, capace di produrre eccellenza, attraverso tre Valdobbiadene DOCG dai nomi evocativi, in omaggio ai versanti, le ‘coste’ da cui provengono.
Valdobbiadene DOCG Brut Coste di Levante, Valdobbiadene DOCG Extra Dry Coste di Ponente, Valdobbiadene DOCG Millesimato Dry Coste di Mezzodì. Si tratta di un’accurata selezione di uve operata dall’azienda, provenienti da quelle che qui si chiamano “coste”, ossia dai terreni collinari più o meno scoscesi, esposti rispettivamente a levante, ponente e mezzodì e che, proprio per la particolare situazione pedoclimatica si prestano perfettamente alla produzione di spumante Brut, Extra Dry e Dry di grande armonia. Ottenuti tutti da uve Glera 100% , questi vini interpretano pienamente le parole chiave che sempre identificano tutta la gamma dell’azienda trevigiana: equilibrio, armonia, eleganza. “I Valdobbiadene DOCG Col Vetoraz denominati ‘Coste’ - spiega l’ad ed enologo Loris Dall’Acqua – rappresentano la più limpida espressione territoriale. Sono tutti figli della fascia collinare pedemontana, dove abbiamo scelto i vigneti con le esposizioni più adatte per delineare le loro precise personalità”.
LA CASEARIA DI CARPENEDO SI PRESENTA PER LE FESTE NATALIZIE
Aria di festa? Tornano le box golose de La Casearia Carpenedo
Scrigni preziosi per regalare assaggi di pura eccellenza
L’aria si fa frizzantina e il pensiero vola già alle feste più attese e coinvolgenti dell’anno. La Casearia Carpenedo, riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia, non si fa certo cogliere impreparata e propone ‘I formaggi di cantina’ nelle preziose box FESTIVAL CHEESE e LUXURY BAG, scrigni golosi perfetti per regalarsi e regalare assaggi di pura eccellenza. Creazioni nate da una grande expertise artigiana, che si prestano a originali e sfiziosi abbinamenti per deliziare anche i palati più esigenti.
SAUVIGNON ARISTOS DI CANTINA VALLE ISARCO
CONQUISTA LA MEDAGLIA D’ARGENTO
AL CONCORSO NAZIONALE DI SAUVIGNON BLANC
Nonostante la Valle Isarco non sia una delle zone dell’Alto Adige storicamente vocate alla produzione di Sauvignon Blanc, la dedizione, il continuo lavoro di ricerca, di cura e selezione delle parcelle che animano sin dalla sua fondazione Cantina Valle Isarco sono sempre più riconosciute. Lo dimostra la Medaglia d’argento conquistata da Sauvignan Aristos 2022 Alto Adige DOC al Concorso Nazionale di Sauvignon Blanc, organizzato dall’Associazione Sauvignon Alto Adige e giunto quest’anno alla sua sesta edizione.
Un secondo posto che da un lato riempie d’orgoglio la più giovane cooperativa vinicola dell’Alto Adige, che da oltre Sessant’anni punta all’eccellenza nella produzione dei suoi vini, che rappresentano la massima espressione del territorio estremo in cui vengono coltivati, e che al contempo conferma il ruolo da protagonista della Valle Isarco nella produzione di vini bianchi di alto livello.
‘FM333’ ASOLO PROSECCO SUPERIORE DOCG BRUT MILLESIMATO DI MONTELVINI
FM333, il primo cru della denominazione Asolo Prosecco Superiore DOCG, è la punta di diamante di Montelvini. Nasce da un unico vigneto, Fontana Masorin, situato sulle colline del Montello a 333 m s.l.m. Un’innovativa tecnica spumantistica sviluppata dagli enologi dell’azienda ha dato vita ad un vino di assoluta fragranza e originalità, che spicca per lo stile inconfondibile e che contraddistingue l’eccellenza e l’eleganza della produzione della cantina veneta. www.montelvini.it
LA CANTINA SAN MICHELE APPIANO PRESENTA “APPIUS 2020
APPIUS torna a incantare nella sua undicesima veste, la prima ad aprire la strada al nuovo decennale. Il più ambizioso ritratto del millesimo di Hans Terzer, winemaker della Cantina San Michele Appiano, quest’anno è APPIUS 2020, Cuvée di quattro vitigni a bacca bianca presentata in occasione del 33° Merano WineFestival: predomina la varietà dello Chardonnay (60%), a cui si aggiungono il Pinot grigio (20%), il Pinot bianco (10%) e il Sauvignon blanc (10%). Il meglio del 2020 ha regalato eleganza e persistenza, la stessa che ha contraddistinto l’operato di San Michele Appiano per far fronte alle difficoltà dell’annata.
APPIUS è il frutto di un meticoloso lavoro di selezione in vigna, della lavorazione individuale in cantina e di un accurato assemblaggio finale: fermentazione alcolica, dunque, e un uso della malolattica più ridotto che in passato, con affinamento in barrique/tonneaux, assemblaggio dopo un anno e ulteriore affinamento sui lieviti per tre anni in tini di acciaio inox. L’analisi sensoriale per APPIUS 2020 è di rara intensità: alla vista sorprende l’intenso giallo Chartreuse, con evidenti riflessi verdognoli che ne completano il profilo; il naso restituisce profumi che ricordano frutti tropicali quali kiwi e ananas, e soprattutto frutta a polpa gialla, pesche e susine in primis. Non mancano, poi, i sentori agrumati tipici del Sauvignon in veste di pompelmo e yuzu giapponese, accompagnati dalla pulita freschezza di erbe aromatiche quali nepitella, salvia e rosmarino, per giungere infine alla fragranza olfattiva delle componenti secondarie dei lieviti, qui presenti con rimandi al pan brioche e alla crosta di pane, e alle lievi nuance di nocciole tostate e chiodi di garofano. Al palato si conferma perfettamente quanto esperito alla vista e al naso: distintiva l’impronta di freschezza e vivacità per questo 2020, che lo diversifica rispetto a molte delle annate passate. Il livello di acidità percorre tutto il passaggio di bocca, determinando vibrazioni, stimoli, energia e piacevolezza estrema di beva, il tutto nell’alveo del sapiente equilibrio che solo un grande vino sa garantire. APPIUS 2020 è ideale per accompagnare piatti di pesce a base grassa come aringa, tonno e capitone, ma anche merluzzo sottoforma di stoccafisso o baccalà mantecati; risulta inoltre adatto a carni bianche nobili, specialità di funghi e piatti a base di couscous.
SVELATO IL NUOVO LOOK DI TIPICITA’ FESTIVAL
A Rimini la presentazione ufficiale della 33ª edizione di Tipicità Festival, in programma a Fermo dal 7 al 9 marzo 2025 nella storica sede del Fermo Forum. L’evento ha rappresentato l’occasione per lanciare la nuova campagna promozionale, focalizzata sul tema dell’Armonia.
“Armonia è equilibrio è diventato il life motif del festival che della coralità e capacità di generare cooperazioni virtuose ha fatto cifra stilistica” ha spiegato Angelo Serri, direttore di Tipicità, che ha aggiunto: “Nel corso degli anni, Tipicità Festival è diventata sempre più una vetrina di talenti particolarmente idonea a raccontare un concetto evoluto di benessere, ideale punto d’incontro tra tradizione e innovazione. Una rampa di lancio per le micro-eccellenze italiane che guardano con consapevolezza agli scenari globali!”. Dalla “regione del benessere”, Tipicità Festival si propone di raccontare un’Italia in evoluzione capace di far convivere armoniosamente una pluralità di elementi. Il nuovo promo, ambientato nella scenografica cornice di Villa il Castellano a Sant’Elpidio a Mare, intreccia una pluralità di storie ed esperienze, creando una metafora ingaggiante del festival e arricchita da easter egg per gli appassionati.
“Con il lancio della nuova campagna promozionale ad Ecomondo - queste le parole del Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro - Tipicità Festival conferma la volontà di rafforzare il suo posizionamento come vetrina internazionale per l’autentico Italian lifestyle e, in particolare, per le molteplici virtuosità e attrattive del territorio fermano e marchigiano! In tal modo, Fermo prosegue il suo cammino di città al servizio delle identità locali nello scenario globale”.
Nell’occasione è stato proiettato in anteprima assoluta il video della campagna promozionale che ha destato curiosità ed interesse tra i partner, i giornalisti e i rappresentanti della blogsfera che hanno assistito alla prima del cortometraggio. “Con la nuova edizione del Festival - ha sottolineato Massimo Tombolini, direttore generale di Banco Marchigiano, project partner della manifestazione - puntiamo sempre più a sostenere e promuovere un modello di sviluppo territoriale consono alle tante PMI che sono alla continua ricerca di modelli ed opportunità di crescita capaci di valorizzare le specificità e le tante virtuose diversità che il nostro Paese è in grado di esprimere”.
IL NUOVO DECANTER FIRMATO RIEDEL
Riedel, azienda familiare con una storia di quasi tre secoli oggi leader mondiale nel settore del vetro e del cristallo – rinomata per aver rivoluzionato il mondo del vino con i suoi calici da degustazione specifici per vitigno –, nel 2024 ha presentato un’affascinate evoluzione del suo decanter più iconico, la famosa “lira” Amadeo lanciata nel 2006 e oggi ancora best seller aziendale. Si tratta di AMADEO Magnum, che, nella nuova edizione, presenta un elegante effetto ottico lungo tutta la sua silhouette, caratteristica che lo rende unico nel suo genere.
Un capolavoro prodotto in cristallo e soffiato a bocca, come tutti i decanter firmati Riedel, che va ad aggiungersi alla esclusiva linea Amadeo, oggi simbolo indiscusso dell’ampia offerta Riedel, ma realizzato in edizione limitata dai maestri vetrai dello storico stabilimento di Kufstein, che ogni giorno modellano vere e proprie opere d’arte che raggiungono ogni parte del mondo.
Come il suo predecessore Amadeo, il nuovo decanter trae ispirazione dal compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart che nacque nel 1756, lo stesso anno che vide la famiglia Riedel aprire la prima vetreria in Boemia. Pur avendo visto diverse reinterpretazioni e versioni esclusive, il suo design senza tempo è rimasto ben saldo.
Come dice Maximilian Riedel, CEO e Presidente di 11ª generazione di Riedel Crystal, “il design è eterno”.
Ormai in molti sono a conoscenza dell’importanza della decantazione, soprattutto tra gli operatori del settore e la community sempre più grande di wine geek ed appassionati, ma, oltre ad assicurare funzionalità e performance, perché non portare in tavola anche un tocco di lusso ed eleganza con Amadeo Magnum e il suo meraviglioso effetto ottico?
CANTINA PRODUTTORI DI VALDOBBIADENE:
STEFANO DE RUI NUOVO PRESIDENTE
Cambio al vertice per Cantina Produttori di Valdobbiadene: Stefano De Rui è il nuovo Presidente, eletto dall’assemblea dei soci riunitasi giovedì 31 ottobre.
Classe 1957, De Rui ha ricoperto il ruolo di Vicepresidente di Cantina Produttori di Valdobbiadene da marzo 2024 ma il suo percorso nel gruppo cooperativo trevigiano inizia nel 1994 con la nomina a consigliere. Succede a Franco Varaschin, che ha mantenuto la carica negli ultimi dieci anni.
“Desidero ringraziare il Presidente uscente, Franco Varaschin, per l’impegno profuso durante il suo mandato e per aver contribuito a condurre il nostro polo cooperativo dove è oggi – dichiara il neo eletto De Rui –. Grazie alla sua attenta guida abbiamo raggiunto significativi traguardi e consolidato la nostra posizione nel mercato, divenendo nel panorama enologico italiano una realtà ancora più lungimirante e innovativa. Il suo lavoro instancabile e la sua visione hanno tracciato un percorso che continueremo a seguire, affrontando le sfide future con rinnovata determinazione e spirito di collaborazione”.
Cantina Produttori di Valdobbiadene nasce nel 1952 per iniziativa di 129 soci fondatori, agricoltori nell’Italia del secondo dopoguerra animati dal desiderio di ricostruire il proprio territorio e la propria comunità profondamente segnati dai conflitti mondiali. Grazie all’approccio lungimirante adottato fin dagli esordi la cooperativa è tra le prime aziende vitivinicole a dotarsi dal 1990 di una rete commerciale moderna e strutturata, a possedere un e-commerce di proprietà dal 2010, a dare applicazione pratica al concetto di sostenibilità con certificazioni e un Bilancio dedicati e infine ad attuare un percorso di investimenti in ottica 4.0. Oggi conta oltre 1000 ettari di vigneto collocati nei diversi areali di produzione e gestiti da circa 600 soci viticoltori, grazie ai quali è ambasciatrice del Prosecco di qualità nel mondo e custode del paesaggio e delle vigne di questo territorio.
VA AD OTTELLA IL PREMIO GLOBALBEST OF WINE TOURISM AWARD 2025
Per l’edizione 2025 del Premio, l’azienda è stata insignita di un importante riconoscimento a conferma della sua filosofia che desidera valorizzare vino, arte, natura e cultura. È stata una settimana importante quella appena conclusa: in occasione della Conferenza Annuale della Rete Globale Great Wine Capitals che premia le eccellenze enoturistiche, Ottella ha ricevuto il Best of Wine Tourism della Camera di Commercio di Verona all’interno della Categoria Architettura e Paesaggio e si è aggiudicata anche il prestigioso Premio Global Best Of Wine Tourism 2025. Due riconoscimenti che rafforzano il pensiero di Francesco e Michele Montresor, quarta generazione alla guida dell’azienda, desiderosi di portare avanti il progetto di un luogo in cui arte, bellezza, sostenibilità e vino possano fondersi in un’esperienza unica.
“È un onore per la nostra realtà ricevere questo importante Premio”, dichiarano all’unisono i due fratelli Francesco e Michele Montresor, e continuano: “Siamo interpreti del nostro territorio e siamo convinti che bellezza dei luoghi e qualità dei vini possano trovare piena espressione nella capacità di saper custodire, accogliere e condividere. Premi di questa importanza non solo ci inorgogliscono ma ci responsabilizzano a fare meglio e con maggior entusiasmo e impegno”. Il Concorso Best Of Wine Tourism, organizzato ogni anno dalle città appartenenti alla Rete Great Wine Capitals, tra cui Verona, ha come obiettivo quello di premiare le imprese vinicole, le cantine e i fornitori di servizi che propongono esperienze originali e di qualità, in sette categorie concorsuali che coprono l’insieme dell’offerta enoturistica. I vincitori concorrono per il Global Best of Wine Tourism Award, il prestigioso riconoscimento assegnato nella serata conclusiva della Conferenza Annuale GWC, a 12 imprese internazionali, scelte tra le 7 vincitrici di ciascun Paese.
La cantina Ottella è un luogo all’interno del quale si percepisce l’amore per la vigna, l’arte e il paesaggio. Un amore espresso attraverso un’architettura dal segno contemporaneo, dove i luoghi di lavoro sono studiati per creare un equilibrio tra estetica e funzione. L’esperienza all’interno della realtà di Ottella è fatta di un percorso armonico, dove tutto è costruito e pensato per attirare l’attenzione e la curiosità del visitatore, dalla parte operativa della cantina a quella artistica in cui ogni ambiente vede la presenza di opere d’arte contemporanea che arricchiscono il viaggio.
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