La tavola Natalizia
di Annibale Toffolo
Secondo il senso comune, i proverbi rappresentano la civiltà dei popoli. Forse, più che la civiltà, ne rappresentano la filosofia, una filosofia elementare che nasce dalle sensazioni più profonde. E un proverbio antico ma sempre nuovo afferma: “Natale con i tuoi”. “Tuoi” è forse l’aggettivo possessivo più bello di tutta la grammatica, e proprio perchè è “possessivo”. In senso lato, per “tuoi” (divenuto aggettivo sostantivato) s’intende la famiglia con i suoi legami e i suoi affetti.
Trascorrere quindi il Natale in famiglia, ciascuno con i propri “suoi”, assume un particolare valore, che va al di là del significato religioso della festa, per assumere un’altra e differente sacralità: basti pensare all’analogia, non soltanto fonetica, tra “tuo” e “teo”, il prefisso del “sacro”.
Il Natale, con tutto l’arco delle festività a esso collegate, rappresenta quindi il classico momento di aggregazione familiare sancito dalla tradizione, dagli affetti, dalle consuetudini, ed è proprio in questa circostanza che la consuetudine diventa un fatto eccezionale, un episodio sporadico, ricco di significati ma troppo spesso privo di contenuti.
In questo ritorno alla famiglia la tavola, la buona tavola, diventa il condimento degli affetti con i profumi, i sapori, i gusti, le fragranze, gli aromi che compongono il variegato mosaico dei menu natalizi, dalla vigilia all’Epifania.
La tavola natalizia diventa così un tempio della memoria che attraverso l’olfatto e il gusto risveglia ricordi e testimonianze di un passato che non c’è più e - almeno in quel momento - si desidera esista ancora.
Ogni territorio, ogni città, ogni campanile, ogni famiglia conserva un prezioso scrigno di ricette natalizie che sarebbe inutile e limitativo ripetere. Ma ogni piatto, ogni pietanza, ogni dolce racchiude in sè un insieme di sapori e di profumi, di gesti e di rituali, che fanno bene al cuore prima ancora che al palato.
Preocuppiamoci dunque affinchè la tavola di Natale non si trasformi in una delusione o, ancor peggio, in una pericolosa illusione. Facciamo attenzione alla genuinità dei cibi, alla loro corretta esecuzione, al giusto impiego degli ingredienti ma, soprattutto, alla sapiente manualità di colui (più spesso colei) che li ha preparati.
Nella prospettiva di un sereno “Natale con i tuoi”, auguro a tutti un buon Natale e un felice Capodanno.
Annibale Toffolo
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