Registro di qualità regionale
di Albina Podda
l mondo del Food & Beverage veneto di eccellenza ha da oggi un marchio di qualità che coinvolge non solo i produttori ma anche chi commercializza e chi somministra a vario titolo le “perle” che in questo campo le filiere regionali sanno esprimere, il tutto coinvolgendo il mondo della scuola.
Si chiama Veneto Quality Label (VQL) e viene rilasciato dal Registro di Qualità Regionale (RQR), istituito per valorizzare i prodotti e le attività degli iscritti al registro.
Il progetto è stato descritto oggi, nei padiglioni della Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Santa Lucia di Piave TV, dal fondatore di RQR Italia, Francesco Donati, alla presenza di importanti esponenti delle categorie economiche e delle istituzioni.
Il Veneto funge da capofila in un disegno destinato ad estendersi in ambito nazionale. Sono invitate ad iscriversi al Registro tanto le singole aziende produttrici, quanto i professionisti e i soggetti che abbiano un ruolo nel settore alimenti e bevande, dai player della commercializzazione diretta a quelli della somministrazione nel composito sistema della ristorazione e della ricettività ai vari livelli.
L’iscrizione avviene su richiesta dei singoli operatori, su base di un disciplinare di valutazione e di classificazione in cui le aziende, con tempi e modi molto snelli, ottengono un rating che sottolinea il loro impegno e il loro legame con il territorio regionale.
Gli strumenti e i servizi a disposizione di imprese e professionisti iscritti al Registro, e che possono quindi fregiare i loro prodotti e servizi con l’etichetta VQL, sono numerosi e articolati, molti dei quali gratuiti.
Gli iscritti potranno anche partecipare ad eventi coordinati e ad iniziative di formazione e aggiornamento di alto livello, molti dei quali inclusi nella minima quota di adesione (ed altri a condizioni vantaggiose).
Risultano fondamentali le sinergie concordate con università e scuole tecniche di settore: gli iscritti avranno a disposizione consulenti di supporto per vari ambiti del loro lavoro, compresa la ricerca, sperimentazione, nonché le relazioni con eventuali investitori. Saranno inoltre riservati in via privilegiata i servizi di professionisti specifici nell’area della comunicazione via web e media tradizionali grazie ad un ufficio stampa dedicato.
“Il progetto – rileva Donati – risponde ad un’esigenza sentita da più parti. Da chi acquista cibi e bevande a chi li consuma al ristorante, dal ristoratore stesso fino al produttore il quale vuole essere sicuro che il mercato percepisca i suoi sforzi. Siamo in via di definizione del panel di esperti dei vari settori che stanno lavorando al Disciplinare in cui vengono sanciti tutti i parametri e il relativo rating, un po’ come avviene – conclude – per le etichette delle certificazioni energetiche relativamente agli elettrodomestici”.
Per Valter Crema, Presidente della Federazione Italiana Cuochi Veneto, il fatto di poter contare su materie prime certificate rappresenta un vantaggio che semplifica il dovere di rispondere al consumatore nel massimo range di qualità possibile. Considerando anche, ricorda, che i cuochi sono “ambasciatori dell’agroalimentare all’estero, avendo spesso operato in occasione di eventi internazionali di prestigio proponendo la cucina italiana a delegati di molti paesi stranieri”.
E affrontare i mercati esteri, sottolinea il dott. Quiliquini amministratore delegato di Eeverap-Seles del gruppo Umana, significa essere consapevoli “che molti nostri competitor sono già presenti e che dunque è necessario approcciarsi con strumenti di marketing idonei. Appartenere ad un registro come il RQR vuol dire anche poter contare sul supporto di esperti in vari segmenti di specialità professionali, oggi inderogabili nel commercio internazionale”.
Secondo il legale avv. Stefano Armellini dello studio M&B Malvestio Barel,, l’idea del marchio Veneto Quality Label rilasciato dal Registro RQR contribuirà a superare molte delle opacità normative che ancora permangono in materia di tutela del Made in Italy e di prodotti Dop e Igp i quali riflettono solo il luogo della trasformazione ma non l’origine della materia prima. “Un marchio che attesti effettivamente la provenienza del prodotto credo sia assolutamente interessante. In ambito alimentare dovrebbe valere il principio di trasparenza ma spesso – riconosce – le leggi sono troppo nebulose per offrire garanzie solide nel diritto dei consumatori”.
L’invito finale è quindi rivolto alle aziende Venete che vogliono vedere i loro sforzi apprezzati anche dal mercato: l’iscrizione al Registro RQR Veneto darà loro la possibilità di approcciarsi ai mercati con più valore, anche commerciale.
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