Hickory Golf in Cansiglio
di Paolo Pilla
Andiamo o non andiamo? La giornata non è bella, le previsioni incerte, leggera ma incessante la pioggia. Costante l’attenzione al meteo, le notizie trasmesse sconsigliano. Spostiamo di un giorno? Ma domani sarà anche peggio, son previsti temporali. Ormai abbigliato, la voglia di andar a giocare a Golf lassù, per me era forte. Perentorio, mi viene in aiuto il parere del presidente Enrico: lassù non pioverà, riusciremo anche a vedere il sole. E allora, partiamo! Il sole non ci ha fatto l’onore di farsi vedere, ci ha accompagnato invece una pioggerellina per tutto il tempo della gara. Eppure, non ho mai apprezzato così tanto il Cansiglio. Era bellissimo l’altopiano, abbracciato dal bosco e contornato dalle cime. E a dire il vero, non abbiamo affatto sofferto. Non parliamo poi di quei bei funghi porcini, che ci sorridevano da sotto gli alberi. Ero stato più volte a giocare in Cansiglio, era tempo che non ci andavo, l’ho trovato più bello di sempre.
La piana del Cansiglio è parte delle Dolomiti minori in cui dimorava il popolo Cimbro, presente ancora in piccolo numero sotto la garanzia della Regione, per la “tutela delle minoranze linguistiche”. Situata al limitare della foresta, all’arrivo sembra di avvertirne la presenza. A Pian Osteria di Tambre d’Alpago è anche possibile visitare il piccolo ma interessante museo etnografico voluto dalla Regione Veneto, che vuol sinteticamente testimoniare la presenza umana in Cansiglio, dall’ultima glaciazione. Un tempo nomade, il popolo Cimbro di origine germanica, si insediò anche in quella foresta, sviluppando varie prese di possesso per esercitare la caccia; alcune di queste “casère” ancora esistono, e il demanio ha di recente disposto che venga loro assegnata la proprietà del sedime.
Fu nel 1458, che la Serenissima Repubblica decretò il Cansiglio “Bosco da Reme di San Marco”: l’eccellente faggio di quelle foreste, diede avvio alla produzione di remi per le galee. Territorio di natura carsica, lamenta scarsità d’acqua, salvo la formazione di alcuni stagni; ecco, che quel legno di faggio è particolarmente pregiato.Questo affascinante luogo racconta però anche qualche tristezza: l’inghiottitoio Bus de la Lum. Sono scarne le notizie, ma lo spazio in cui è stata eretta quella scultura sul ciglio della grotta carsica, è stato teatro di tragici eventi: molti dei nostri giovani patrioti hanno perso la vita impegnati durante la fine della seconda guerra mondiale, di loro non si è più saputo niente.
Ma torniamo al bello: La brigata salita per la gara, era formata dalla crema degli appassionati di Hickory Golf; ne ho goduto la compagnia, e ancor più il terzo tempo: convivialità e ottima cena in un vicino agriturismo, con prodotti locali. Un particolare, una cosa che non mi era mai capitata, e che ha destato in me forte interesse: cenare accanto ad un compagno di gioco cercatore d’oro.
Mi veniva spontaneo di fargli mille domande, non ho voluto monopolizzare la conversazione. Di professione Stefano fa il veterinario nel biellese, ma è sua grande passione l’hobby di cercare oro sul fiume Sesia che scende dal Monte Rosa.
Ho scoperto poi che un altro dei nostri commensali, personaggio di grande simpatia, ama quel passatempo: il geologo Elio, che l’oro lo ha studiato a fondo. Mi auguro di poterla continuare in altra occasione, la chiacchierata.
Prima d’ora, i cercatori d’oro li avevo visti solo al cinema ambientato nel Far west, impegnati in riva al fiume a setacciare. Ho detto prima, che ero in compagnia della crema hickory; infatti, anche il resto della tavolata lo era a pieno titolo: Roberta l’amorevole moglie di Stefano, che lo assiste nelle imprese di cercar oro; Giuseppe e Marialuisa, lui potente golfista, lei impegnata giocatrice, che insieme formano una coppia perfetta. E ancora, due bombe: Enrico l’infaticabile presidente dell’associazione con cui ho diviso l’uso del car; e il grande Agostino, di cui ho approfittato per i trasferimenti.
La palma del vincitore, nel lordo e nel netto, è andata a Stefano Villa. Ma, come vuole la filosofia Hickory, siamo stati tutti premiati: Prosecco Superiore Brut Valdobbiadene DOCG millesimato CAMPION, uscito dalla cassa di Agostino. Allegri e satolli, abbiamo lasciato il Cansiglio a notte fonda.
La decisione di partecipare nonostante il tempo brutto mi ha premiato. Seppur che il mio gioco non avesse rivelato bravura, anche a causa delle frequenti distrazioni da ascrivere alla bellezza del sito, è stata per me un’eccellente giornata. Indimenticabile!
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