L'arca di Noè e il presepe

Ci vuole una misura in tutte le cose e una modestia che vivendo nell’ambito delle esperienze più vicine, rifugga da una genericità snobbistica.

I festeggiamenti per la celebrazione del cinquantesimo sono stati un banco di prova per me. Volevo vedere quanti amici ho su cui contare e con cui condividere il traguardo raggiunto. E oggi posso dire con grande orgoglio che sono davvero tanti. Questo mi commuove e mi regala un’immensa soddisfazione.

In questo 2024, di buoni motivi ne avevamo tanti: il compleanno di “Taste Vin”, innanzitutto, le continue scoperte di prodotti di eccellenza e di nicchia capaci di destare la curiosità dei nostri lettori e soddisfare i palati più esigenti e poi, non ultima per importanza, anche la volontà, rarissima di questi tempi, di mantenere inalterato l’appuntamento bimestrale con l’edizione cartacea di “Taste Vin” senza piegarsi alle tendenze più vantaggiose dell’online.

Sono per me le relazioni umane la grande risorsa che questa rivista può vantare con orgoglio. E nella società dell’individualismo, della fretta e dello stress che mettono a dura prova il dialogo, la comunicazione e il ricordo. si trova il tempo di alzare un calice e brindare, ma anche di intrattenersi al telefono, preferendo una chiacchierata a un messaggio in chat.

“Taste Vin” è l’arca di Noè del buon vino e delle tradizioni. Se un edificio crolla lo si può ricostruire, ma se una tradizione muore, è perduta per sempre, è come perdere un amico.

E questo amico io l’ho perso qualche settimana fa: Beppo Zoppelli.

Ero legato da una lunga amicizia, il mio sodalizio ha avuto inizio negli anni ‘70 con la nascita di questa rivista e poi quando è diventato Delegato dell’Accademia Italiana della Cucina e io segretario di delegazione. Spero che gli accademici lo vorranno ricordare.

Questo è lo spirito della rivista, che è riuscita a resistere agli stravolgimenti del mondo contemporaneo grazie alla sua solida identità.

Tanti cari auguri a tutti voi e alle vostre famiglie.

Annibale Toffolo